cit. poesia "L'abete" di Gianni Rodari
Abbandoniamo per un momento l'argomento bambù e iniziamo il nostro viaggio alla scoperta del legno, parlando dell’abete.
La parola abete, in realtà, identifica un genere molto ampio che comprende differenti specie di conifere sempreverdi.
Ci troviamo di fronte ad un legno tenero, economico e leggero che permette una lavorazione facile, scongiurando il rischio di scalfitture e con un buon adattamento all’incollatura anche se nel momento dell’inchiodatura e avvitamento tende a creparsi.
In particolare, l’abete bianco o quello rosso vengono utilizzati per costruire strutture portanti di mobili e serramenti, mobili, listelli per rifiniture, alcuni strumenti musicali. L'abete è infatti il legno più usato per la realizzazione della tavola degli strumenti a corde, tranne i rari casi in cui si è utilizzato il cedro. Molto apprezzato recentemente per realizzazioni di ambienti rustici, in cui si cerca di riprodurre l’ambiente tipicamente montano, con un chiaro riferimento alla cultura Nord europea.
In questo caso, viene fatto largo utilizzo del abete bio, un legno invecchiato attraverso l’utilizzo di una procedura semplice ed efficace. Il legname viene sottoposto ad un’accurata combinazione di alta temperatura e vapore, senza l’aggiunta di additivi chimici, che gli conferisce un aspetto antidato.
Qui sopra due esempi: abete classico affiancato all'abete bio, come potete osservare ci troviamo di fronte a due risultati completamente diversi.
L’abete è il legno che impieghiamo maggiormente nel nostro laboratorio e che permette una grande versatilità d’impiego per arredamento, adattandosi in modo armonioso a contesi classici e intramontabili quanto a contesti più moderni e frizzanti. E voi cosa preferite? Abete o abete bio? Più avanti parleremo di altre essenze. A presto amici del legno!